L’hotel si trova all’interno di un importante complesso edilizio risalente al Quattrocento nella contrada di Ponte un tempo detta di Casiano, Marioli o Campeda, appartenente alla prestigiosa famiglia Quadrio, insediatasi in paese nel Medioevo, che ha fatto del commercio del vino la propria fortuna.
L’ultimo possessore dell’edificio, nella sua interezza, fu, probabilmente, il Nobile Giovan Pietro Quadrio Peranda, come possiamo dedurre da un inventario dei suoi beni redatto nel 1782.
In seguito la proprietà fu divisa e l’ala est, ereditata dalla famiglia Albrici di Poschiavo (Svizzera) da cui ha preso il nome di ca di albrìs, di recente è stata oggetto di restauri significativi ed è stata trasformata dagli attuali proprietari in un confortevole albergo che potrà soddisfare le esigenze anche dei frequentatori più raffinati.
La struttura architettonica è molto articolata; presenta nel sotterraneo le antiche cantine di stoccaggio del vino e nel seminterrato l’ampio locale adibito a tinaia, dove le uve venivano fatte fermentare. Il loro accesso avviene da sud, dove sono ben visibili i coevi fornici tamponati, sorretti da poderose mensole sagomate in pietra locale. Coeve sono le finestre che danno sempre sul lato sud e che sono incorniciate da grossi conci lapidei. Sul lato sud-est spicca la colombaia, al cui interno si trovano una saletta a volta dipinta e un soprastante ambiente con il soffitto a cassettoni, entrambi cinquecenteschi, come il sottotetto dove sono state ricavate le aperture triangolari per l’accesso dei colombi.
Sul fronte est e nord gli ulteriori interventi, risalenti ai secoli successivi, sono visibili soprattutto nella tipologia delle finestre e dei davanzali in pietra verde; coeva è la grande cucina con il pavimento in lastre sempre di pietra e l’ampio camino.
Dell’inizio del Novecento sono la bella scala in pietra e ferro battuto, la stüa tutta rivestita in legno con la pigna cilindrica in muratura e l’altana con balaustrata in cemento e ferro battuto.